Occhi sul Web        

sabato 29 marzo 2008

Vista Toilet Edition, malefici gadget dal Giappone


L’Akihabara district di Tokyo è forse la patria dei gadget strani di cui fare incetta, e a volte, di cui fare (volentieri) a meno. Per fare un esempio: cosa possiamo acquistare in questi giorni di fermento in vista del primo Service Pack?

Niente meno che Service Pack 1 for Vista, Toilet Edition, un rotolo di carta igienica con stampate le caratteristiche di Vista. Curata nei minimi dettagli (è a tre veli), è una ironica risposta, anche se di dubbio gusto, a chi ha fatto dello sparlare di Vista il proprio sport preferito.

Windows Vista è una schifezza” spesso lo sentiamo dire, dal lattaio o dalla vicina che ci chiede una mano per sistemare il computer. Le opinioni di tutti sono sempre ben accette, ed effettivamente per certi scopi Vista non è adatto, mentre per altri è imbattibile.

Ma l’assenza di argomentazioni che accompagna questo malessere mi fa pensare che questo improbabile gadget possa essere il simbolo di un momento di passaggio.

Come si vede dalle foto la stampa delle feature di Vista su carta igienica è possibile e di buona qualità, anche se, per la maggior parte di noi occidentali, incomprensibile.

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Un malware colpisce gli instant messenger di Yahoo e Microsoft



I malware, si sa, vengono progettati per colpire i siti e le applicazioni di grande diffusione e utilizzo. Non è una novità che i siti di social networking vengono bersagliati da attacchi, e a volte colpiti da intrusioni di applicazioni maliziose.

Questa volta ad essere sotto attacco sono le applicazioni di instant messaging, ma non due qualsiasi. Si tratta infatti di Yahoo! Messenger e Windows Live Messenger che sono state recentemente colpite da una nuova forma di malware che è in grado di infettare il PC del malcapitato utente senza la necessità di interagire con esso.

Con queste modalità il malware ha carta bianca sui nostri computer, e chiaramente non perde l’occasione di auto-inviarsi a tutti i contatti MSN presenti nella nostra contact list. Dai primi test sembra che a differenza di tutti gli altri casi, questo malware non ha bisogno che nessuno apra un determinato file malizioso o scarichi alcun contenuto.

Un traccia della presenza del malware sono gli avvisi che vengono mostrati all’utente in fase di navigazione, che chiaramente contengono contenuti pubblicitari o pornografici. È prevedibile che differenti versioni di questo software vengano create appositamente per mostrare avvisi di carattere e ambito diversi.

Alcune persone hanno sperimentato una spiacevolissima “schermata blu” quando hanno tentato di rimuovere il malware e di riavviare la macchina. A dire il vero questo comportamento non è molto comune nei malware pubblicitari, che hanno tutto l’interesse di dare più fastidio possibile ad una macchina funzionante.

Inoltre, i sistemi antimalware (ad esempio Spybot Search and Destroy) per ora non riconoscono la minaccia e si attendono celeri aggiornamenti.
Attualmente siamo ancora in fase embrionale, tanto che Microsoft e Yahoo ancora non hanno proferito verbo sulla questione.

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Dalla Cina un trojan avanzato per Windows Mobile



Ci risiamo, dopo le recenti discussioni sul come proteggere un dispositivo portatile e sulle necessità o meno di istallare un antivirus, ecco arrivare una notizia che destabilizza il mondo mobile.

La notizia arriva dai laboratori McAfee ed evidenzia la scoperta di un nuovo trojan che attacca i palmari o i cellulari che dispongono del sistema operativo Windows Mobile.

Il trojan è stato scoperto in Cina, ed esegue diverse operazioni sul sistema ospite. Innanzitutto invia alcune informazioni del dispositivo, come il serial number, o le caratteristiche del sistema operativo, all’autore del trojan. In secondo luogo istalla ulteriore software malizioso, lasciando così il dispositivo vulnerabile ad attacchi esterni. Ad esempio, disabilita le protezioni di sicurezza configurate, impedendo al sistema di visualizzare messaggi di avviso in fase di istallazione di programmi, rendendo trasparente anche l’istallazione di altre minacce.

Il meccanismo di ingresso è quello di nascondersi in download di altre applicazione largamente utilizzate, ad esempio Google Maps, oppure all’interno di giochi.

Dalle “cronache” si nota come i sistemi operativi Windows Mobile siano molto più vulnerabili (o molto più bersagliati, ognuno scelga la versione che preferisce) di quelli Symbian ad esempio.

Non staremo per caso ripercorrendo la strada dei desktop anche con i dispositivi mobili?

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Spybot lancia un nuovo tool anti rootkit



Non solo guerra agli spyware ma anche ai rootkit. Negli aggiornamenti di Spybot Search & Destroy, lo sviluppatore Patrick M. Kolla ha deciso di rilasciare anche un plugin in grado di trovare ed eliminare rootkit presenti nel sistema.

Per poter utilizzare il nuovo tool basterà effettuare un update del programma. Ma non è l’unica soluzione possibile. Infatti il tool, che prende il nome di RootAlyzer, è stato rilasciato anche come applicazione standalone.

RootAlyzer è in grado di effettuare due tipologie di scansioni: veloce, effettuabile in pochi secondi, e approfondita, più lenta ma molto efficace.

Il tool è ancora in fase di sviluppo e la versione 0.1.1.13 è scaricabile dal forum di Spybot Search & Destroy, dove Patrick M. Kolla ha fornito anche degli screenshot che permettono di comprendere al meglio le funzioni del programma.

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A rischio i dati di chi gioca online con la PS3



Una falla in PlayStation Network, il servizio di collegamento online incluso nella terza versione della console di Sony, è stata scoperta e - stando a quanto dichiarato - rapidamente risolta.

La vulnerabilità permetteva a una attaccante di accedere alle informazioni personali di un utente relative al PlayStation Store; inoltre, la password di alcuni possessori di PlayStation "potrebbe essere stata cambiata" da un malintenzionato, che avrebbe quindi avuto la possibilità di accedere alle funzioni del portafoglio del servizio di download.

La buona notizia è che i numeri delle carte di credito non dovrebbero essere stati compromessi, dato che gli account PlayStation Network non mostrano tali numeri per intero.

Il consiglio dato dal sito americano della PlayStation per verificare se si sia vittime di un attacco è di loggarsi nel servizio PlayStation Network: se il procedimento va a buon fine (e quindi la password non è stata cambiata da nessuno), allora si può essere ragionevolmente certi che il proprio account non è stato violato.

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Photoshop sbarca sul web



Coerente con la propria idea, che vede nel prossimo futuro le applicazioni web sostituire quelle desktop, Adobe ha finalmente lanciato Photoshop Express, applicazione online per il ritocco e la condivisione delle fotografie.

I destinatari, ovviamente, non sono i professionisti, quanto i fotografi amatoriali che, dotati di macchina digitale, vogliono modificare e condividere facilmente il frutto della propria creatività. D'altra parte, dice il direttore dei prodotti Express, Geoff Baum, sono presenti anche alcune caratteristiche che possono interessare i fotografi più avanzati.

Per fare tutto ciò Adobe mette a disposizione alcuni strumenti e 2 Gbyte di spazio. La tecnologia che permette a Photoshop Express di funzionare è basata su Flash e richiede la versione 9 del Player per poter essere utilizzata oltre a un browser e una connessione a Internet, naturalmente.

"Abbiamo visto una convergenza di tendenze in cui gli utenti vengono sopraffatti dal numero delle immagini e desiderano condividerle in modi nuovi e interessanti" ha spiegato Doug Mack, dirigente Adobe.

"La disponibilità di connessioni veloci a banda larga", continua Mack, "ha reso possibile l'uso di applicazioni Internet complesse, di cui Photoshop Express è solo la prima".

Per ora il servizio è in fase di beta testing: in questo periodo sono benvenuti i commenti e i suggerimenti degli utenti. Più avanti, mentre la versione base resterà gratuita, verranno offerte possibilità ulteriori agli utenti paganti: un servizio di stampa, più spazio per l'archiviazione, supporto all'audio e ad altri file multimediali nonché l'apertura a formati diversi da Jpeg, per ora l'unico supportato.

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Il Service Pack 3 per Windows XP si fa attendere

martedì 25 marzo 2008

Inviare SMS gratis da cellulari Nokia, Panasonic e Samsung con programma gratis in italiano


Inviare brevi messaggi di testo con un telefonino in modo totalmente gratuito? Oggi è possibile grazie al nuovo software Driillo, sviluppato in Italia.

Si tratta di un software per cellulare totalmente gratuito che fa uso di una particolare codificazione della successione di squilli scambiati tra due telefonini per trasmettere un messaggio che l’altro cellulare su cui è installato lo stesso software può decodificare.

A differenza dei normali SMS, Driillo consente di mandare solo un numero limitato di messaggi precodificati, che attualmente sono 64, ma è già prevista l’implementazione di una più ampia collezione di messaggi trasmissibili nelle prossime release del programma. Sono quasi tutti messaggi di comune utilità, come “Mi chiami? Non ho più credito”, “Ti voglio bene”, “Dove ci vediamo?”, “Ti va di uscire questa sera?”, “Sono arrivato, scendi?”.

Il sistema è brevettato e può essere utilizzato su cellulari Nokia, Panasonic e Samsung (nel sito viene fornita la lista dei modelli compatibili).

Per installarlo si può scaricare prima il programma sul PC e successivamente si può trasferire al telefonino.

L’utilizzo del programma è abbastanza elementare. Dopo avere effettuato i settaggi preliminari, ossia la disattivazione di tutti i trasferimenti con un’unica operazione, si seleziona il messaggio da mandare, poi si va sulla Buddylist dove si sceglie il destinatario del messaggio e si dà l’OK. Il destinatario riceverà così la comunicazione, senza che nessuno spenda un centesimo.


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Telefonate gratis a cellulari e telefoni fissi grazie al VoIP con pubblicità. Anche videoconferenze.


Chi è disposto ad assoggettarsi alla visione di un breve videoclip pubblicitario prima di ogni chiamata può beneficiare di un nuovo servizio di Voice over IP gratuito.

Si tratta dell’interessante offerta messa a punto da Voixio, che sarà attivata a partire dal prossimo primo aprile.

Sarà possibile effettuare chiamate della durata massima di quindici minuti (60 secondi se si effettua una videochiamata) in modalità del tutto gratuita. Si pagherà solamente quando si vorrà estendere la durata della telefonata e in questo caso si dovranno acquistare crediti per mezzo di PayPal.

L’iscrizione al servizio prevede l’inserimento di informazioni personali quali il sesso, l’età, gli interessi particolari e la localizzazione geografica.

Per utilizzare il servizio non c’è necessità di installare nessun software specifico. Basta il browser Web che, connettendosi al sito di Voixio, permette di rilevare in automatico la presenza di webcam e microfono sul PC – sul cellulare invece il servizio parte immediatamente. Se le condizioni tecnologiche sono tutte presenti l’utente potrà subito chiamare senza costi sia numeri fissi che mobili, potrà effettuare videochiamate e, volendo, anche creare messaggi vocali da inviare mediante email.

Ovviamente, prima di avviare la telefonata bisognerà attendere la conclusione dello spot pubblicitario, tramite il quale il provider del servizio finanzia l’offerta.


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P4P: il nuovo sistema per scambiarsi i file il 60% più velocemente. Lanciato da Verizon in USA.


Una nuova piattaforma di file sharing si profila all’orizzonte: si tratta di Pando, realizzata da Verizon in collaborazione con Pando Networks per il territorio statunitense.

La tecnologia del nuovo software è innovativa. Sfrutta la logica della concentrazione delle attività di scambio tra utenti ubicati in prossimità.

In sostanza, quegli utenti che utilizzano le stesse reti, come quella di Verizon, possono beneficiare di una banda dedicata molto più ampia e di privilegi di trasmissione e ricezione più consistenti rispetto a quelli concessi dalle reti distribuite del P2P tradizionale.

Una sorta di zona franca telematica in cui gli utenti che ne fanno parte possono interconnettersi a velocità enormemente superiori.

Tutto ciò si traduce in un aumento della velocità di trasmissione dei file pari al 60% rispetto al peer-to-peer classico.

Sono numerosi gli investitori che guardano con attenzione e interesse al progetto P4P inaugurato da Pando. Attualmente Pando Netwoks e Verizon hanno raccolto un sostegno economico che si aggira intorno agli otto milioni di dollari e sono fiduciosi di potere raggiungere entro breve tempo la quota di 21 milioni.

Gli accordi già stipulati in merito alla diffusione dei contenuti sono ampi e coinvolgono anche la NBC, pronta a lanciare NBC Direct, un canale di distribuzione personalizzato basato proprio sul sistema P4P.


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Il WiMax? Fa schifo, lasciamo perdere


Secondo Buzz Broadband, provider che per primo ne ha fatto impiego in Australia, il WiMax sarebbe "un vero disastro" che "ha miseramente fallito".

Il WiMax? Fa schifo, lasciamo perdereGart Freeman, CEO dell'azienda, nel partecipare ad una conferenza internazionale sul WiMax tenutasi a Bangkok ha lasciato senza fiato un'audience sintonizzata su pareri totalmente diversi. Secondo Freeman, le performance del WiMax in assenza di visibilità ottica, sono "inesistenti già a soli due Km dalla stazione radio base, le prestazioni in ambienti interni decadono già a 400 metri e la latenza raggiunge i 1000 millisecondi".

Ciò che ha colpito i presenti è il fatto che Freeman un anno fa, alla stessa conferenza, aveva espresso un parere di segno totalmente opposto verso la piattaforma WiMax. Un'opinione che è sembrata corroborata dai fatti: con il lancio dei servizi WiMax, l'azienda ha visto crescere del 10 per cento la sua clientela in appena due mesi ed è il WiMax che ha fatto lievitare le sue azioni del 25 per cento, aiutato in questo senso da una campagna pubblicitaria che spingeva su prezzi estremamente competitivi praticati sulla telefonia VoIP.

non ci siamo, secondo Freeman tutto questo non è destinato a durare. Il dirigente ritiene che l'eccessiva latenza e il jitter rendano il WiMax non idoneo per molte applicazioni Internet, in particolare quel VoIP su cui proprio Buzz Broadband ha puntato per spingere i clienti ad abbandonare gli operatori dominanti.

L'utilizzo di frequenze di oltre 3 GHz, come ben sanno i lettori di Punto Informatico, è imprescindibile da un'attenta pianificazione e da un impiego estremamente consapevole della risorsa. Frequenze che, tra l'altro, riguardano anche l'Italia.

Ritenere che, a tali frequenze, le onde radio possano attraversare facilmente le pareti di un edificio è un'aspettativa poco realistica: non è un caso se giganti del calibro di AT&T abbiano guardato, per le distanze medio-grandi, a segmenti dello spettro radio dislocati su frequenze molto più basse (dove disponibili). Analoghi suggerimenti sono emersi lo scorso anno in sede UE.

Il provider australiano preferisce dunque abbandonare il WiMax e dedicarsi ad altre tecnologie: ad esempio il TD-CDMA standard, a 1,9 GHz - già impiegato con successo da operatori come Woosh Wireless - e ad una piattaforma che Freeman chiama Wireless DOCSIS - un'estensione del protocollo usato dai cable modem e ormai giunto alla versione 3 - in grado di operare fino a 38 Mbps a 3,5 GHz e i cui apparati utente, dotati di due porte telefoniche, costano 70 dollari australiani (poco meno di 41 euro).

Freeman ha anche parlato delle piattaforme convenzionali WiFi a 2,4 GHz, economiche per l'utente finale e in grado non solo di offrire 10 Mbps ma anche, in condizioni ben studiate, di coprire distanze più che ragguardevoli.

Molto intenso il tam-tam che, in queste ore, sta facendo rimbalzare la notizia di sito in blog, di newswire in forum. Qualcuno si chiede persino se la retromarcia di Buzz Broadband non sia che la prima di una lunga serie.


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Myka porta i Torrent in salotto


AppleTV come avrebbe dovuto essere. La TV on demand reincarnata in un cubetto bianco, ad alta definizione, potenzialmente in grado di stravolgere le gerarchie consolidate del download dei contenuti. Myka, un affarucolo che ricorda altri dispositivi già visti in circolazione, porta in salotto il protocollo BitTorrent.

Myka porta i Torrent in salottoChe il protocollo BitTorrent sia tra i più affermati strumenti del mondo P2P è un dato di fatto. Molto spesso, tuttavia, chi lo utilizza per scaricare contenuti è costretto a lunghe procedure di decodifica e ricodifica per poter visualizzare quanto ottenuto attraverso la rete sul proprio schermo TV. Myka cancella questo passaggio: l'unità è in grado di gestire autonomamente il processo di download e riproduzione di filmati e musica, rendendo virtualmente pleonastica la stessa presenza di un PC in casa.

Non si tratta dell'unico esempio di sfruttamento di BitTorrent per la distribuzione dei contenuti. Non ultimo l'annuncio di Mininova dell'avvio di una sperimentazione di un client in grado di sfruttare il protocollo P2P per veicolare uno stream video in tempo reale: qualcosa di molto simile a quanto accade, ad esempio, su YouTube, dove è possibile visualizzare un video durante il download dello stesso. Un servizio analogo era stato avviato tempo addietro per la musica.

Disponibile in tre versioni ad un prezzo compreso tra i 200 e i 300 euro, nel cuore di Myka batte un processore 450 DMIPS SOC in grado di decodificare moltissimi dei formati video più utilizzati: H.264, Mpeg-2, Mpeg-4, WMV9 e Divx. Tutti possono essere riprodotti sia in formato 4:3 che 16:9, sia in versione a definizione tradizionale che nei più moderni e apprezzati 720p o 1080i. La sezione audio comprende i formati Mpeg Layer 1 e 2, MP3, AAC e WMA.

La dotazione di MykaMyka può essere controllato tramite un'interfaccia web (anche in remoto, via Internet) o attraverso il telecomando fornito. Alla TV si collega con un cavo HDMI, ma dispone anche di uscite come l'S-Video o il composito. Per l'audio è invece disponibile una porta SPDIF. Il tutto è gestito grazie ad una versione embedded di Linux, che gestisce inoltre la connessione alla rete attraverso una porta ethernet gigabit o il segnale WiFi (802.11/g). Il sistema operativo risiede su una memoria flash da 15 gigabyte, mentre i dati dei video vengono ospitati su un hard disk interno da 80, 160 o 500 gigabyte.

Myka sarà disponibile a partire dall'estate. Sul sito ufficiale si accettano già pre-ordini: il produttore fa sapere che la prenotazione non è impegnativa, ma che le consegne verranno effettuate sulla base del criterio "primo arrivato, primo servito".


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Cellulari, due anni senza ricarica


L'autonomia offerta dalla batteria dei cellulari non è mai abbastanza. E nonostante qualcuno abbia già tentato di pomparla a dismisura, come il produttore cinese del LionKing800, che assicura una durata di un anno in standby, c'è chi prova a fare di più, come il nuovo I-Coloured Mobile ZJ268, che promette - sempre in standby - un'autonomia di 666 giorni.

Le caratteristiche telefoniche dell'apparecchio, presentato da Solomobi.com e anch'esso made in China, non sono in sé rivoluzionarie. Parliamo di un terminale dual-SIM, connettività GSM900 / DCS1800 e supporto GPRS. Un apparecchio dotato di un display QVGA da 3 pollici a 262mila colori, fotocamera d'ordinanza da 1,3 Megapixel, player multimediale, memoria interna di 256 MB espandibile con schede microSD.

È evidentemente l'autonomia il suo plus, con valori dichiarati che hanno dell'incredibile, con una durata uguale ad un numero di giorni che ricorda il numero della bestia, una durata così stupefacente che qualcuno potrebbe pensare ad un'operazione di doping. Dopata o no, la batteria appare comunque decisamente palestrata, forte dei suoi 32800 mAh (quasi il doppio di quella del LionKing800).

il nuovo dispositivoIl risultato dichiarato per questa bombetta è appunto un'autonomia massima di 666 giorni in standby e di 3-5 giorni in conversazione. C'è da crederci? La verifica può essere fatta solo provando questo mirabolante cellulare: Engadget Mobile ne ha ordinato uno e promette che riferirà ai suoi lettori i risultati del test: ci vorranno 666 giorni per conoscerli?

Le dimensioni del nuovo I-Coloured Mobile sono di 118x58x21 millimetri. La sua commercializzazione in Cina dovrebbe avvenire ad un prezzo di soli 128 dollari (poco più di 80 euro), addirittura meno del LionKing800.


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