Occhi sul Web        

lunedì 17 novembre 2008

Collegarsi gratis ad Internet con iPhone e iPod touch utilizzando il notebook. Ecco come fare



In mancanza di una rete Wi-Fi, è impossibile navigare e usare i vari applicativi che hanno bisogno di un accesso diretto alla rete con il proprio iPod Touch, o iPhone per chi non possiede abbonamento flat 3G.

Inoltre, a differenza degli smartphone con Windows Mobile (e il suo Active Sync), anche se si collega il proprio iPod Touch, attraverso il suo cavo USB, al proprio Mac/PC connesso ad internet (via cavo se, evidentemente non si ha una connessione Wi-Fi) non è possibile sfruttare la condivisione delle rete ma si può solamente sincronizzarlo con iTunes.

Inoltre, se non si ha una rete Wi-Fi, è anche impossibile inviare documenti, o foto al proprio iPod Touch/iPhone (per usarlo come un vero e proprio hard disk esterno) attraverso applicazioni come AirSharing, Discover o Files Lite.

In poche parole, senza Wi-Fi, il proprio iPod Touch risulta un prodotto menomato.

Oggi, quindi, vi voglio spiegare dettagliatamente come trasformare il proprio Mac o PC in un hotspot Wi-Fi senza dover spendere dei soldi per acquistare un router wireless. Ovviamente il proprio computer dovrà avere anche una scheda wireless (integrata o esterna): se dovesse mancare, dovete valutare se acquistarne una o, a questo punto, puntare direttamente sull’acquisto di un router wireless.

Considerate, però, che se avete bisogno di di questa funzionalità, per esempio, solo a casa, allora mi sento di consigliarvi l’acquisto di un router Wi-Fi; se, invece, siete soliti portare con voi sempre il vostro fidato portatile e volete essere certi di poter navigare, scaricare aggiornamenti e applicativi da iTunes Store, e sfruttare al meglio le decine di applicazioni che avete installato sul vostro iPod Touch, allora la scelta migliore è quella di leggere questa guida e configurare un vero hotspot in 2 minuti sul vostro portatile.

Configurare il proprio Mac come Hotspot Wi-Fi

Aprire “Preferenze di Sistema” e cliccare sull’icona “Condivisione“.

Si aprirà una schermata, nella lista dei servizi da attivare, in fondo, troverete la voce “Condivisione Internet” che selezionerete. Quindi alla voce “Condividi la tua connessione da” selezionate, dal menu a tendina, l’interfaccia che volete condividere. Nel nostro caso “Ethernet“.
Infine, alla voce “Ai computer che usano” selezionate, dalla lista delle porte, la voce “Airport” (che altro non è che il Wi-Fi).

Ora non ci resta che configurare i parametri della connessione Wi-Fi, in particolare il nome della network (che coincide con il nome dell’hotspot che il vostro iPod, o qualunque altro dispositivo wireless, vedrà disponibile) e che tipo di cifratura usare.

In particolare, cliccate sul tasto “Opzioni Airport…” e, nella finestra che apparirà, inserite il “Nome network” (nel nostro caso “zen-wifi” ma è un esempio, potete scegliere, qualunque altro nome di vostra fantasia), lasciate il “Canale” in “Automatico” e abilitare la voce “Abilita criptatura (utilizzando WEP)“, altrimenti chiunque potrebbe accedere alla vostra rete wireless condivisa.

Quindi inserite una password di vostra scelta, facendo attenzione che, per una chiave WEP a 40 bit, è sufficiente una password di 5 caratteri, mentre una chiave WEP a 128 bit, richiede una password di almeno 13 caratteri.

E’ noto che la protezione WEP è da tempo obsoleta poichè non offre il massimo della sicurezza sulla cifratura; se, però, impostate la chiave a 128 bit e la password non è troppo banale (su WEP Key Generator potrete trovare un generatore di chiavi WEP a diverse cifrature), allora sicuramente costituirà un primo ostacolo per i navigatori occasionali che si dilettano con il wardriving.

A questo punto non resta che abilitare la condivisione internet, spuntando la voce “Condivisione internet” dalla lista dei servizi del pannello delle “Condivisioni“.

Dopo aver confermato l’attivazione del servizio, finalmente abbiamo attivato il nostro Hotspot Wi-Fi sul nostro Macbook!

Ora ovunque siate (ovviamente solo laddove potete accedere ad una collegamento internet via cavo), potete attivare la vostra personale rete Wi-Fi, in modo da poter utilizzare il vostro iPod Touch o iPhone, ma anche il vostro smartphone Symbian o Windows Mobile, senza spendere soldi con una connessione 2G/3G o con un abbonamento Wi-Fi pubblico.

Per Windows il ragionamento è analogo. Vi invito, però, a vedere un video creato da CNET TV dal titolo: “Make your laptop a hotspot” in cui verrà spiegato passo passo, come configurare un hotspot sul proprio portatile con Vista e con Mac OS X.

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Antivirus Avg blocca Windows XP dopo aggiornamento. Non si riavvia PC. Come risolvere problema?



L’aggiornamento di AVG, il noto antivirus distribuito da AVG Technologies, avvenuto domenica 9 novembre, ha causato un problema agli utenti di Windows XP. L’update, infatti, ha introdotto un’erronea rilevazione di una minaccia nei file di sistema user32.dll e WINSRV.dll. Più nel dettaglio, AVG ha riconosciuto il file di sistema user32.dll come infetto dal Trojan Horse PSW.Banker4.APSA: diversi utenti hanno eliminato il file o lo hanno posto in quarantena, col il risultato che, al riavvio, il sistema operativo non è stato più in grado di caricarsi.

AVG Antivirus è incappato in quello che si chiama in gergo falso positivo, ovvero una situazione nella quale il software preposto alla sicurezza indica erroneamente che un virus ha infettato un file che invece è pulito. Come si legge in queste ore sul sito di Grisoft, che in Italia distribuisce AVG Antivirus, il problema è stato risolto con il successivo update del software.

Se si è confermata la messa in quarantena del file “infetto” da parte di AVG, è sufficiente non riavviare Windows, eseguire l’aggiornamento di AVG, entrare nella quarantena di AVG e chiedere il ripristino dei file user32.dll e WINSRV.dll. Se, invece, l’utente ha accettato di mettere il file in quarantena e ha riavviato Windows XP (il problema sembra infatti non aver riguardato Vista), l’avvio del sistema operativo risulta impossibile. Gli utenti si ritrovano di fronte una schermata blu con la seguente dicitura di errore «STOP: C0000135 Impossibile individuare un componente. Impossibile avviare l’applicazione specificata. USER32.dll non è stato trovato».

Per risolvere il problema si può avviare il computer dal CD d’installazione di Windows. Quando il CD è in fase di caricamento, occorre premere il tasto «R» e accedere così alla console di ripristino. Quindi bisogna premere il tasto «1» seguito da Invio: a quel punto la console di ripristino chiede l’inserimento della password dell’account amministratore. Dal prompt dei comandi si devono digitare due istruzioni: «copy d:i386user32.dl_ c:windowssystem32user32.dll» e «copy d:i386winsrv.dl_ c:windowssystem32winsrv.dll». Poi occorre digitare «exit» e il sistema si riavvierà normalmente. È opportuno, però, inserire la cartella c:/windows/system32 tra le eccezioni dell’antivirus e aggiornare immediatamente lo stesso AVG. In alternativa, si possono seguire le altre procedure indicate da Grisoft.

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Accedere e usare il proprio computer da remoto solo con una chiavetta USB ovunque ci si trovi



TeamViewer ha sviluppato TeamViewer Portatile, un software che consente di accede a un computer da remoto a partire da un computer qualsiasi. Il programma è disponibile su una chiavetta USB e permette di essere utilizzato senza installare alcun altro software. Inoltre nessuna informazione riguardante la registrazione viene salvata e tutto rimane sulla chiavetta USB. In questa maniera, gli altri utilizzatori del computer non possono accede al codice identificativo e alla password che l’utente ha utilizzato.

Il programma viene fornito in due modalità operative: la versione completa permette di controllare un computer e di abilitare il controllo del PC da parte di terzi, mentre il modulo utente si limita alla seconda funzione. Utilizzare TeamViewer Portatile è molto semplice: basta inserire la chiavetta USB in un computer, digitare il codice identificativo e la password del computer a distanza e quindi iniziare a controllare il PC da remoto.

Il software presenta anche una funzione capace di ottimizzare in automatico il traffico dei dati in base alla connettività disponibile e un sistema di cifratura dei dati in transito, al fine di garantire la massima sicurezza delle operazioni.

Si tratta, in sostanza, di un programma destinato a un’utenza business che si trova spesso in viaggio e che necessita di accedere da una postazione a un’altra per utilizzare dati e programmi in essa contenuti o per trasferire i file necessari al lavoro fra due computer.

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Windows 7 sbloccato: nascondeva funzioni nascoste usabili solo da chi lavora in Microsoft.Ecco quali


Windows 7 dato in anteprima agli sviluppatori da Microsoft oltre ad essere già disponibile online su BitTorrent ha in serbo una una ulteriore sorpresa.
( per scoprire i dettagli sulla versione in Bittorrent e come la stiano scaricando in migliaia basta andare qui:
http://www.webmasterpoint.org/news/windows-7-scaricare-su-p2p-e-BitTorrent-migliaia-download_p32899.html )

E', infatti, notizia di oggi che su questa prima versione alpha vi siano delle aree che erano state tenute segrete, ma che sono state scoperte e già rese disponibile per tutti.

Il primo ad aver reso disponibili queste funzioni nascoste di Windows 7 è stato Rafael Rivera, programmatore di una importante società Usa, che ha cambiato diversi file di sistema della versione a 32 bit riuscendo in tal modo a sbloccare le protezioni inserite da Microsoft.

In questo modo nella nuova versione di Windows 7 alpha sbloccato, si può provare la taskbar, le funzioni multi touch e la nuova modalità dilettura integrata dei feed rss.

Tutte novità presentata e spiegate da Microsoft ma che non erano state rese ancora disponibili.

A quanto sembra tali funzioni sono già disponibili per chi lavora in Microsoft.( e a questo punto una domanda sorge spontanea:ma è disponibile anche Windows 7 o un sistema simile nei computer degli uffici Microsoft in Usa o è solo per chi sta lavorando allo sviluppo del nuovo sistema operativo? ).

Infatti, un sistema di controllo era quello di verificare se il nome di login e il computer su cui risiede tale versione di Windows 7 erano riferiti a persone che lavorano all'interno degli uffici della società di Bill Gates.

Il programma con il quale si possono vedere tali funzioni dopo aver scaricato Windows 7 si chiama Blue Badge ( come i badge di riconoscimento di chi lavora in Microsoft negli Usa ) ed è già disponibile online.


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Collegamento Internet via satellite da Fastweb. Offerta iniziale e progetto.



Fastweb ha stretto un accordo industriale con Eutelsat Communication che potrebbe presto consentire al secondo operatore di telecomunicazioni di rete fissa in Italia di estendere, grazie al collegamento satellitare, la copertura dei servizi in banda larga a tutta la popolazione, comprese quelle aree che rappresentano il 6% del territorio e che ad oggi ancora non sono raggiunte da nessun operatore di banda larga.

Come si legge in un comunicato stampa diffuso dall’azienda, l’accordo è stato siglato attraverso la controllata Skylogic e prevede l’utilizzo del servizio di connessione satellitare Tooway: si tratta di un sistema che non necessita di linea telefonica e che offre connessioni wireless a Internet in modalità bidirezionale, a 2 Mbps in down link e 384 Kbps in uplink. Al momento il servizio satellitare di Tooway sfrutta le frequenze di banda Ka del satellite HOT BIRD 6, ma dal 2010, quando sarà lanciato Ka-Sat, il satellite dedicato interamente a Internet, le velocità di connessione potrebbero essere incrementate ulteriormente, fino a raggiungere i 20 Mbps in down link.

In base all’accordo, il servizio di accesso a banda larga sarà fornito attraverso il teleporto SkyPark di Skylogic di Torino, mentre Fastweb opererà in piena autonomia per quanto riguarda la strategia commerciale e la politica tariffaria. Se la notizia non può che far piacere a tutti quegli italiani che si trovano in una pesante situazione di digital divide, la diffusione del servizio offerto da Fastweb dipenderà molto proprio dalla politica tariffaria che l’azienda adotterà per promuovere l’iniziativa e dai costi che il potenziale cliente dovrà sostenere per l’attivazione del servizio e per l’installazione della strumentazione necessaria.

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Chiavetta Wind per Internet: nuova versione più veloce e prezzo minore. Caratteristiche



Wind in collaborazione con Alcatel lancia una nuova chiavetta per collegarsi ad Internet dopo che la stessa Vodafone ne evava rilasciata una versione rinnovata circa 15 giorni fa.

La nuova card Usb è di dimensioni più piccole delle precedenti, funziona sia con Windows Xp, Vista e Mac OS X e supporta il protocollo HSDPA dove vi è la copertura permettendo così di raggiungere la velocità massima di 7.2 Mbps.

Accanto alle funzioni di sms, nella nuova chiavetta attraverso un apposito slot possono essere inserite memorie microSD fino ad un massimo di 8 Gigabyte.

Il costo è molto interessante in quanto è di 79 euro al pubblico e sarà disponibile per l'acquisto nei negozi a partire da fine novembre in una prima versione a cui seguiranno quelle premium e Campus ( per il momento non si hanno dati )

Per il momento i costi per il collegamento ad Internet rimangono invariati, ma probabilmente insieme alla chiavetta usciranno anche nuove tariffe e offerte Wind per navigare online e scaricare la posta elettronica.

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ADSL sulla frequenze della TV analogica in Italia lasciate libere: una decisione a breve. Vantaggi.



La Sardegna è la prima regione italiana interamente convertita alla televisione digitale terrestre. Il percorso iniziato nel mese di ottobre si è concluso in questi giorni e ora tutti i cittadini sardi hanno accesso a una nuova offerta digitale gratuita composta da 59 canali, contro i 26 canali precedentemente forniti dalla televisione analogica.

Oltre alla crescita della proposta televisiva, il passaggio al digitale ha consentito di individuare un dividendo digitale di due frequenze e, secondo Paolo Romani, sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, anche nelle altre regioni si libereranno le cosiddette frequenze UHF (Ultra High Frequency), utilizzate al momento dalla maggior parte dei canali televisivi, dalla telefonia cellulare e nelle reti wireless.

Si potrebbe quindi aprire anche in Italia la possibilità di utilizzare le frequenze liberate per costruire la nuova banda larga mobile, ovvero il cosiddetto Wi-Fi 2.0, a cui negli Stati Uniti è già stato dato il via libera da parte della Federal Communications Commission: una nuova rete di collegamenti wireless a banda larga che consentirà di ottenere una velocità di trasmissione dati di miliardi di bit al secondo e soprattutto di raggiungere le zone rurali del Paese, che ancora soffrono un certo digital divide.

Da più parti si spera che il Governo italiano voglia seguire l’esempio statunitense, come d’altronde è stato deciso in altri Paesi europei, fra i quali la Francia, la Svezia, il Regno Unito, Malta, la Danimarca e la Finlandia. In Italia il problema del digital divide è molto sentito, così come la carenza di una concorrenza virtuosa impone a tutt’oggi costi di connessione più elevati rispetto ad altre aree europee. Realizzare una rete di collegamenti wireless a banda larga consentirebbe di raggiungere le zone attualmente non coperte dalle linee ADSL tradizionali e di fornire connessioni a prezzi più bassi.

Al momento non è arrivato alcun pronunciamento da parte del Governo e delle istituzioni interessate, ma una decisione sembra imminente, anche per rispondere a una legge europea che dovrebbe essere approvata entro la fine dell’anno, volta a stabilire norme per la gestione del dividendo digitale all’interno della UE.

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Ricette mediche, cartelle cliniche e voto ai medici online con sanità elettronica di Brunetta



Nel corso del recente Forum Meridiano Sanità di Cernobbio, il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha annunciato un nuovo progetto destinato a innovare e cambiare volto alla sanità italiana, definito dal ministro stesso come Sanità elettronica.

Entro il 2010 tutti i 55 mila medici di medicina generale e pediatri convenzionati con le ASL saranno connessi a Internet e collegati fra loro, le prenotazioni potranno essere effettuate on line, le ricette mediche, i certificati e i fascicoli sanitari dei cittadini diventeranno digitali. Brunetta ha spiegato che il suo Ministero sta lavorando al piano di Sanità elettronica insieme al Welfare, all’INPS e al Ministero del Tesoro.

L’obiettivo di Brunetta è quello di velocizzare l’apparato sanitario italiano. Sull’INPS, per esempio, grava una mole enorme di certificati cartacei, «se invece sono digitalizzati» ha detto il ministro «arrivano on line in tempo reale a qualsiasi luogo di controllo». Il passaggio dei certificati da cartacei a digitali dovrebbe avvenire entro il 31 dicembre 2009. Per quanto riguarda, invece, l’introduzione del fascicolo sanitario elettronico, Brunetta ha dichiarato che questo avverrà in un arco di tempo che va dal 2009 al 2010, anno nel quale, inoltre, i sistemi di prenotazione on line saranno estesi su tutto il territorio nazionale.

Il ministro ha anche annunciato che i cittadini potranno esprimere il proprio gradimento per i servizi del sistema sanitario di cui usufruiranno, attraverso la presenza di emoticons, ovvero smile e faccine, del tutto simili a quelle molto utilizzate negli SMS e nei programmi di instant messaging.

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Netbook più venduti in Italia: Acer, HP, Asus le marche dei mini computer portatili migliori. Boom.



Venerdì scorso si è conclusa la Windows Hardware Engineering Conference (WinHec) di Los Angeles, dove i partecipanti hanno potuto notare che i prodotti tecnologici più in vista erano i netbook. È un segno dei tempi, che trova conferma nei dati pubblicati da Gartner, relativi all’andamento del mercato dei personal computer in Europa Occidentale nel terzo trimestre 2008. Sono 17,2 milioni le unità vendute nell’area, con un incremento del 24,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A sostenere l’aumento delle vendite sono stati proprio i netbook, mentre il comparto desktop registra un calo di 3 punti percentuali e quello dei modelli professionali del 5%.

Tuttavia, secondo Gartner, presto il mercato dei computer potrebbe tornare a soffrire, soprattutto a causa degli effetti che la crisi finanziaria sta già creando nell’economia reale. E anche se le vendite dei netbook sono comunque destinate ad aumentare anche nei prossimi mesi, il mercato potrebbe essere frenato dalla difficile situazione in cui versano numerose aziende.

Tornando al report di Gartner, a livello europeo il primo posto nella classifica delle vendite spetta ad Acer, che raggiunge un market share del 25%, seguita da HP con il 20,7% e da Dell con l’11,6%. Anche in Italia a farla da padrone è Acer, che cresce del 115,9% grazie a 704.588 unità vendute, con un market share del 42,7% Al secondo posto troviamo HP, con una crescita del 26,4% (335.276 unità vendute) e un market share del 21,5%. Segue Asus, l’azienda che ha dato il via al fenomeno netbook, che registra una crescita del 161,9%, con 107.770 unità vendute e un market share del 6,5%. La classifica prosegue poi con Olidata (4% di market share), Dell (3,3%), Fujitsu-Siemens (3,3%), Toshiba (2,9%), Apple (2,4%), Sony (2,1 e Lenovo (1,9%).

In generale, Gartner registra per il mercato italiano un crescita del 52,4% in termini di unità vendute, sostenute sia dai notebook che dai netbook, mentre i desktop perdono 5,4 punti percentuali.

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Adsl velocità minima e media garantita e pubblicata: nuova legge per provider italiani



La velocità dell'Adsl finora è stata uno degli argomenti più discussi riguardo le qualità delle connessioni in Italia.

Da sempre i provider, infatti, pubblicano e promuovono le velocità massime che le proprie adsl possono toccare in condizioni perfette che quasi mai avvengono per diversi motivi tra i quali anche la stessa natura strutturale della rete internet, il numero degli utenti connessi in quella zona e in quella particolare centralina che varia nelle diverse ore delle giornate, il carico che la struttura del provider in quella zona può supportare ( solo per citarne alcuni ).

Agcom,l'autorità di controllo della telefonia fissa e mobile in Italia e delle connessioni Internet, ha stabilito che i provider dovranno con effetto pressochè immediato pubblicare non solo la velocità massima della propria Adsl, ma anche la velocità minima garantita.

Nei prossimi mesi, l'Agcom ha annunciato, inoltre, che verrà rilasciato uno strumento online certificato dalla stessa Autorità che permetta agli utenti di controllare la velocità e le prestazioni medie della propria linea Adsl e verrà condotta dall'Agcom una indagine sulla stessa qualità dei collegamenti Internet. ( servizi per misurare la velocità della Adsl ce ne sono, ma nessuno finora era stato certificato da una Authority )

Tale verifica sostenuta anche dalle segnalazioni dei singoli utenti dovrà portare come obiettivo finale alla pubblicazione della velocità media delle Adsl di ciascun operatore nelle varie città e zone in Italia.

Tutto questo avviene dopo che l'Adsl italiana è entrata nell'occhio del ciclone per la sua lentezza per la quale spicca a livello europeo secondo diverse ricerche internazionali che hanno dichiarato che la velocità in Italia del collegamento broadband è tra le 2 e 10 volte minori di quella pubblicizzata dai provider.

E' da sottolineare che l'Agcom in questi giorni ha varato un piano per la riduzione delle tariffe mobili del 10% spinta dall'Unione Europea ( http://www.webmasterpoint.org/news/tariffe-cellulari-piu-basse-decisione-agcom-non-soddisfa-unione-europea_p32979.html ) e nel contesto dell'aumento del canone Telecom ha richiesto e ottenuto dalla stessa società un miglioramento della qualità del servizio e nuovi investimenti in maniera particolare riguardo ai collegamenti Internet.

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iPhone e cellulari simili: Motorola li progettava in Italia, ma ora chiude azienda rivela ingegnere



Motorola, come avevamo riportato, ha deciso di chiudere il Centro di ricerca di Torino, che impiega 370 addetti. Il progetto di riorganizzazione delle attività in Italia, questa l’espressione utilizzata dall’azienda, è stato annunciato il 3 novembre, quando Motorola aveva inviato la formale comunicazione ai sindacati provinciali di riferimento del settore commercio. L’azienda aveva infatti assunto i suoi dipendenti italiani con il contratto del commercio. Uno dei 370 lavoratori del centro di ricerca torinese, il più grande in Europa nel settore multimediale, ha rivelato alcuni particolari della vicenda a Il Sole 24 Ore, particolare che rendono ancora più tragica, se ci consentite il termine, la situazione.

Si tratta di un ingegnere con un profilo di tecnico altamente qualificato che in precedenza aveva ricoperto importanti ruoli in diverse aziende internazionali. L’uomo ha confidato al giornalista Daniele Lepido che alla Motorola di Torino stavano lavorando a un paio di nuovi modelli pronti a competere con l’iPhone. Ma l’annuncio dei licenziamenti prima e la conferma del piano di riorganizzazione arrivata in queste ore hanno praticamente interrotto lo sviluppo di nuovi cellulari destinati, appunto, a dare battaglia allo smartphone di Apple.

L’ingegnere ha rivelato al quotidiano di Confindustria che già un anno e mezzo fa, dopo la chiusura della Motorola Software Group inglobata nella Motorola Mobile Device, una cinquantina di ingegneri era stata di fatto costretta a cercare lavoro altrove. E che le responsabilità principali di quanto sta avvenendo in queste giornate sono da attribuire alla dirigenza statunitense: «Motorola» spiega l’ingegnere «ha deciso di abbandonare l’Europa e negli ultimi due anni ha smesso di innovare come avrebbe dovuto». Il risultato di questa politica aziendale è stato quello di vedere il Razor, modello più glamour di Motorola, sorpassato nelle vendite dall’iPhone. I licenziamenti che verranno, salvo improvvisi cambi di strategia industriale, non faranno altro che impedire alla Motorola stessa di presentare sul mercato nuovi modelli anti-iPhone. Quello che fa rabbia, oltre alla tragedia personale di centinaia di lavoratori (e delle loro famiglie), è che il lavoro di intelligenze tutte italiane rischia ora di non vedere la luce.

E a rischio c’è anche la convenzione sottoscritta nel 2000 dal Comune di Torino, dal Politecnico e dalla Motorola per la concessione di un area ex-CIR per 20 anni: una convenzione con la quale l’azienda aveva tra l’altro ottenuto 11 milioni di euro di agevolazioni.

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USB 3.0 vicino: novità e caratteristiche tecniche. Trasferimento 25 GB in 70 secondi.



Sono alcuni anni che si parla del futuro standard USB 3.0. Durante l’Intel Developer Forum dello scorso anno venne effettuata una prima dimostrazione pratica di questo nuovo standard di connessione. La prossima settimana si terrà la SuperSpeed USB Delevopers Conference, in programma a San Jose dal 17 al 18 novembre, dove saranno annunciate ufficialmente le specifiche tecniche dell’ultima generazione della tecnologia di connettività Universal Serial Bus.

Le specifiche saranno pubblicate dallo USB 3.0 Promoter Group, che riunisce aziende del calibro di Intel, HP e Microsoft. A riportare la notizia è The Inquirer.

Secondo quanto reso noto da Everything USB, i benchmark effettuati indicherebbero che lo standard USB 3.0 sia in grado di trasferire un pacchetto di file da 25 GB in soli 70 secondi, a fronte dei 13 minuti e 9 secondi impiegati dalla tecnologie USB 2.0 e delle 9 ore e 30 minuti della vecchia USB 1.1. La velocità di trasferimento garantita da USB 3.0 sarebbe pari a 4.8 Gbit/s, cioè 10 volte superiore a quella di una USB 2.0, ferma a 480 Mb/s. Ulteriori miglioramenti riguarderebbero anche la gestione del consumo energetico e l’utilizzo di cavi ottici.

USB 3.0 dovrebbe essere compatibile con tutti gli ultimi sistemi operativi in commercio e tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010 dovrebbero essere immessi sul mercato i primi notebook e netbook dotati del nuovo standard. Per conoscere i dettagli non resta che attendere la conferenza di San Jose.

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Chip Intel Core i7: migliore sotto numerosi aspetti promosso a pieni voti. Caratteristiche tecniche.

Office 14 nuova versione che funzionerà online: Word, Excel, PowerPoint e OneNote su Internet



Dopo la presentazione di Windows Azure, la Professional Developers Conference (PDC) di Los Angeles è stata l’occasione per Microsoft di mostrare Office 14, la nuova versione della suite per ufficio prodotta dalla casa di Redmond.

La nuova suite diventa web-based, ovvero incorpora versioni di Word, Excel, PowerPoint e OneNote che possono essere gestite direttamente attraverso il web. Le applicazioni on line di Office 14 andranno, quindi, ad estendere quanto già fornito da Microsoft mediante il servizio Office Live Workspace, il servizio web-based nato per archiviare e condividere documenti Office, e successivamente dovrebbero essere integrate proprio con la Azure Services Platform.

Per quanto riguarda l’ambito business, Microsoft prevede la sottoscrizione di un abbonamento da parte delle aziende, che potranno rendere disponibile le funzionalità di Office 14 a quei dipendenti che lavorano magari in remoto. Dietro pagamento di una licenza, inoltre, le aziende potranno usufruire degli applicativi on line all’interno dei loro server. Nessun costo aggiuntivo, invece, se le imprese decideranno di utilizzare i programmi facendoli girare su data center Microsoft.

Microsoft renderà disponibile la versione web-based della propria nuova suite anche all’utenza consumer, che però dovrà scontare la presenza di messaggi pubblicitari, con i quali l’azienda di Redmond intende ripagarsi gli investimenti e monetizzare il bacino di utenti, che potranno però beneficiare delle applicazioni on line in maniera gratuita. Microsoft ha garantito che la nuova suite sarà compatibile con Internet Explorer, Firefox e Safari e ha annunciato che entro la fine dell’anno renderà disponibile una technology preview, mentre la prima beta di Office Web uscirà entro il 2009.

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Sincronizzare file, cartelle, documenti e foto tra più computer, cellulari, palmari e su spazio online in tempo reale: Live Mesh beta scaricabile



Live Mesh offre agli utenti la possibilità di sincronizzare file, cartelle, documenti e foto tra più computer (Windows o Mac OS) , dispositivi (Windows Mobile), un "Virtual Storage" da 5GB online e la possibilità di invitare altri utenti al proprio "Mesh" condividendo file e cartelle; agli sviluppatori offre invece delle API da utilizzare per la memorizzazione dei dati delle applicazioni e la loro sincronizzazione (Live Framework).

Microsoft lancia ora la prima beta del servizio.

Sul blog ufficiale del team di sviluppo del servizio è stato pubblicato un intervento dedicato alla nuova release che include tutti i dettagli su nuove funzionalità, estensione del supporto, e modifiche.

1) Nuovi dispositivi supportati

L'aggiornamento di Live Mesh si accompagna alla release delle prime versioni del software client per Mac OS X (10.5 o successivi) e Windows Mobile (6.0 e 6.1). I due software saranno offerti inizialmente su base limitata e inoltre la versione per mobile è ristretta ai mercati di Stati Uniti e Regno Unito.

2) Disponibilità globale

Microsoft ha rimosso i limiti "per paese" che restringevano la possibilità di registrarsi per utilizzare Live Mesh, a completamento dei testing sulle varie lingue e impostazioni locali (fa eccezione il client mobile che come detto è limitato a US e UK).

3) Accesso WAP

È ora possibile accedere anche via WAP ai servizi offerti di Live Mesh, dall'indirizzo http://m.mesh.com con telefoni WAP-enabled, in visualizzazione ed eventualmente anche per il caricamento di file (se supportato dal dispositivo).

4) Permessi/Ruoli cartella

Ai membri di una cartella possono essere ora assegnato uno dei seguenti ruoli per controllare il loro accesso: creator, owner, contributor, e reader. Precedentemente l'unico livello di permesso (aka "role") impostabile per un membro era "owner", che permetteva a tutti i membri di avere lo stesso controllo sui contenuti di una cartella (aggiunta, modifica, eliminazione). Ora è invece possibile assegnare permessi specifici per ciascun membro di una cartella Live Mesh.

5) Aggiornamento automatico

Con la nuova Beta il software Live Mesh include ora una funzione di aggiornamento automatico che permette di aggiornare il software automaticamente. Se l'utente ha installato i potenziamenti extra che richiedono diritti di amministrazione, saranno comunque mostrati gli avvisi UAC, e si dovrà dare permesso per l'aggiornamento dei componenti amministrativi. Questa funzione sarà ulteriormente ottimizzata nelle future release.

6) Sincronizzazione P2P dal computer

É ora possibile modificare l'impostazione di sincronizzazione dal software Live Mesh sul computer, senza dover visitare Live Desktop.

7) Drag and drop di file e cartelle su Live Desktop

È ora possibile trascinare file e cartelle da e verso Live Desktop, con una esperienza più intuitiva e più solidale con Windows. La funzione funziona tuttavia solo con un PC Windows e Internet Explorer 6 o successivi.

8) Selezione multipla di file per upload e download

Utilizzando SHIFT e CTRL gli utenti possono ora selezionare file o cartelle multipli per il caricamento su Live Desktop.

9) Nuovi indicatori di stato di sincronizzazione

È stata aggiunta una icona all'area di notifica della taskbar e una barra di progresso che permette di verificare al volo l'avanzamento della sincronizzazione della cartella.

10) Funzione "Get started"

Ai nuovi utenti che iniziano ad utilizzare Live Mesh vengono ora offerti suggerimenti rapidi su come utilizzare il servizio, via Live Desktop e in fase di prima installazione del software.

11) Miglioramenti addizionali

Migliore supporto per configurazioni con schermi ampi per Live Mesh Remote Desktop ("superpan"); aggiunto supporto per l'autenticazione two-factor per Live Mesh Remote Desktop; supporto per installazione di Live Mesh con profili di roaming; migliorate affidabilità e performance P2P; lo schermo remoto nascosto è ora predefinito per Live Mesh Remote Desktop; Migliorata la risoluzione dei conflitti; la barra Live Mesh appare ridotta di default, e ricorda il suo stato precedente.

Fonte

Google

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