Non bastavano borse, giocattoli, abbigliamento e persino automobili. In Cina, è oramai noto, si producono migliaia di oggetti contraffatti. Ne sanno qualcosa i brand più popolari al mondo, che vedono sulle bancarelle copie perfette dei loro prodotti di punta vendute a prezzi decisamente inferiori.
Ora in Cina sta esplodendo anche il fenomeno dei cosiddetti shanzai, cellulari e smartphone dal design e dalle funzioni pressoché identiche a quelli prodotti da Nokia, Motorola, Samsung e via discorrendo. A farne le spese è anche Apple. Se si desidera iPhone, ma non si ha la disponibilità economica per acquistarlo, allora ci si rivolge al mercato nero, dove si può trovare lo Hi-Phone, la copia cinese del celebre melafonino, venduta a circa 150 dollari anche on line.
Il mercato degli shanzai, ha stimato Gartner, rappresenta oltre il 20% delle vendite in Cina. E il paese della Muraglia è il più grande mercato per l’industria tecnologica. La questione, dunque, è seria. Anche perché prodotti come l’Hi-Phone vengono richiesti anche dai consumatori di paesi esteri, primi fra tutti Russia, India e Medio Oriente.
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